Il SEO di un sito web non è un prodotto statico e non è neppure una parola magica che può risolvere tutti i problemi di business.
Possiamo considerare l’ottimizzazione per il posizionamento sui motori di ricerca come un a scienza; qualche cosa in continua evoluzione che richiede necessariamente un elemento umano che riesca ad adeguare il prodotto a schemi e tendenze sempre in cambiamento.
Probabilmente tutti hanno sentito dire che un buon SEO può far crescere i profitti, e questo risponde a verità, ma solo se ci sono le giuste condizioni perché questo avvenga.
Posizionare il proprio sito sui motori di ricerca nei primi risultati può dare un vantaggio enorme in termini di business, ma quello che veramente conta sono le vendite dei prodotti o dei servizi offerti dal sito stesso. Un buon SEO può aiutare a generare nuove opportunità di guadagno, ma non si esaurisce tutto lì.
Quindi i cosiddetti servizi SEO indirizzano il traffico web ad un sito specifico, e fanno in modo che questo si classifichi in posizioni rilevanti sui motori di ricerca.
L’esperienza dell’utente nella ricerca di quello che più gli interessa è un fattore di ranking sempre più importante, come testimoniato dai nuovi parametri dei bot di Google.
Il sito web, per avere un buon posizionamento sui motori di ricerca deve essere in grado di gestire il traffico e convertirlo in vendita. Se non hai una buona call to action, buoni prodotti e descrizioni di essi nessuna quantità di traffico ti salverà.
E non si può neppure trovare scorciatoie, tipo attirare traffico a “pagamento” attraverso gli annunci google. O meglio, si può fare, ma resta indubbio che per avere un ottimo posizionamento sui motori di ricerca bisogna attirare traffico “naturale” e questo può essere portato ad un sito solo con un lavoro strategico.
La SEO richiede tempo e un sito che va online oggi lo fa insieme a milioni di altri siti in tutto il mondo. Perché questo si posizioni bene sui motori di ricerca ci vuole tempo e un lungo lavoro. Ma da anche più soddisfazioni in termini di ritorno di business.
Un inserzione “Pay per click” funziona in maniera molto semplice. Paghi ogni volta che una persona che ha visualizzato il tuo annuncio su un motore di ricerca, o social network e ha deciso di visitare il tuo sito, attraverso quel determinato link.
In buona sostanza, in questo caso, non è l’utente che cerca te, ma tu che cerchi l’utente, e lui lo sa. Può essere attirato per esempio, dal fatto che prometti offerte imperdibili, o sconti, o che promuovi una categoria di prodotti che a lui interessa, ma è molto probabile che tu non abbia l’articolo che l’utente desidera realmente.
Questo porterà te a pagare e l’utente a scappare in men che non si dica dal tuo sito.
Al contrario, se l’utente cerca su un motore di ricerca secondo parole chiavi specifiche, che il tuo sito è riuscito a posizionare, perché corrispondono realmente ai prodotti che hai in vendita, avrai sicuramente, acquisito un nuovo potenziale cliente.
La SEO, quindi, non è un “costo”, ma piuttosto un investimento.
Quello che si fa dedicando risorse al posizionamento sui motori di ricerca è costruire una risorsa che sarà per sempre utile all’azienda, mentre gli annunci a pagamento (PPC) possono ottenere utenti e traffico più velocemente, ma scompariranno appena smetterai di spendere denaro.